Cause naturali e influssi diabolici: Cardano sulle streghe e i demoni
Resumo
Questo contributo propone un’interpretazione della posizione di Girolamo Cardano riguardo il fenomeno della stregoneria: il capitolo LXXX del De rerum varietate (1557), in cui Cardano esamina la natura delle presunte streghe, viene inserito all’interno del suo più ampio programma di indagine delle vere cause dei fenomeni naturali, a partire dai concetti di subtilitas e varietas e dall’elaborazione delle coniecturales disciplinae. Per meglio evidenziare la peculiarità del giudizio di Cardano, l’articolo propone un confronto con due autori tardo-medievali, Giovanni Buridano (per la figura della vetula) e Pietro d’Abano (per le influenze demoniache). Da questa analisi emerge come Cardano occupi una posizione mediana nella riflessione a lui coeva sul tema: il fenomeno della stregoneria è ricondotto nella maggior parte dei casi ad una serie di fattori fisiologici e sociali, benché la possibilità di influssi sovrannaturali su coloro che soffrono di un eccesso di bile nera non venga esclusa, per salvaguardare l’attività profetica. La visione di Cardano è dunque complessa e non riconducibile ad uno dei due poli del dibattito rinascimentale sulla natura della stregoneria.
Parole chiave: stregoneria; vetulae; demoni; filosofia della natura; bile nera.
Autori: Girolamo Cardano, Johannes Buridanus, Petrus Aponensis.
DOI: http://doi.org/10.21747/21836884/med40a9
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