Una finzione feconda per la filosofia della natura: Francisco Suarez e l’annihilatio mundi
Resumo
Questo contributo esamina la finzione della soppressione dei corpi da parte di Dio (ovvero annihilatio mundi) e i suoi risvolti nella filosofia della natura, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dei concetti di luogo e di spazio. Ripercorrendo alcune tappe del ricorso a questa ipotesi da parte di alcuni pensatori medievali, questo studio propone una prima analisi del suo impiego da parte di Francisco Suarez (in particolare nel trattato De angelis). Sulla scìa delle riflessioni emerse nella scolastica del XIII e del XIV secolo, Francisco Suarez si serve abbondantemente dell’annihilatio mundi per formulare la tesi dell’indipendenza delle relazioni spaziali dalla presenza o meno di corpi, rendendo così plausibile l’idea di vuoto. In questa prospettiva, si mostra come l’impiego dell’ipotesi dell’annihilatio mundi conduca, in ultima analisi, ad un superamento significativo della concezione aristotelica del luogo.
Parole-chiave: Luogo, spazio, vuoto, annihilatio mundi, filosofia medievale della natura, metafisica.
Autori antichi e medievali: Aristotele, Pietro di Giovanni Olivi, Enrico di Gand, Giovanni Duns Scoto, Guglielmo di Ockham, Francesco Suarez.
DOI: http://doi.org/10.21747/21836884/med40a12
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